SNARP – LETTERA APERTA AL GOVERNO ITALIANO
Category : Comunicati
Le richieste SNARP di modifica del sistema di riscossione dei Tributi
Alla cortese attenzione Sigg.ri :
Avv. Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio
Roma
On. Luigi Di Maio
Ministro MISE e del Lavoro
Roma
On. Matteo Salvini
Ministro dell’Interno
Roma
On. Giovanni Tria
Ministro dell’ Economia e Finanza
Roma
On. Avv. Alfonso Bonafede
Ministro della Giustizia
Roma
Oggetto: Appello al Governo
Nella mia funzione di presidente e fondatore nel 1995 dello SNARP, il Sindacato Nazionale Antiusura, vivo quotidianamente a diretto contatto con la realtà della gran massa di cittadini che sopravvivono con difficoltà la difficile situazione dell’economia del nostro paese, che le opposizioni attribuiscono a responsabilità del Vostro Governo, che invece io apprezzo e motivo per il quale assumo l’iniziativa di farVi pervenire un mio suggerimento costruttivo.
Mi riferisco in particolar modo alla rottamazione fiscale criticata da destra e sinistra dai medesimi soggetti che per decenni hanno mal gestito l’Italia, come cosa loro e non degli italiani, situazioni che mi inducono a richiamare le rivelazioni dell’A.D. di Equitalia Ruffini nel corso dell’audizione del 9 febbraio 2016 in cui ha sintetizzato i dati della fallimentare gestione del sistema di riscossione tributi di Equitalia, responsabile della perdita di oltre 1000 miliardi di imposte come da elenco che segue:
Sul monte crediti gestiti sino al 2015 pari a 1058 miliardi di euro:
1) 35 mld non sono stati incassati i per norme a favore dei contribuenti;
2) 215 mld sono stati annullati con contestazioni;
2) 138 mld sono risultati irrecuperabili da imprese fallite;
4) 92 mld sono risultati irrecuperabili da nullatenenti;
5) 78 mld sono risultati irrecuperabili per decessi e cessazioni di imprese;
6) 28 mld per sospensioni in corso di contenzioso;
7) 314 mld sono i crediti arrivati alla prescrizione;
8) 25 mld sono il monte crediti rateizzate in corso di incasso;
In pratica dei 1058 miliardi di euro, l’incasso medio annuo è stato di circa 5 miliardi, pari ad appena mezzo punto.
Nel corso dell’audizione, nessun riferimento è stato fatto, sia in riferimento a quanto è costata la gestione della struttura Equitalia e quale è stato il rapporto tra costi e produttività, e sia ai mancati incassi di circa 120 miliardi di euro per le facili transazioni fiscali negli anni di inter regno dei Pidiesse, di Forza Italia e del tre governi voluti da Napolitano, transazioni concesse a banche, vip, e personaggi legati al sistema politico negli ultimi dieci anni, in palese violazione dell’art. 3 della Carta Costituzionale, poiché i suoi vertici in violazione della parità dei diritti hanno consentito transazioni fiscali ai principali istituti di credito, e in particolare a Unicredit, € 264ml. su € 1,100ml; Monte dei Paschi di Siena, € 260ml. su 1.080 ml; Intesa San Paolo, € 270 ml. su 1.769 ml; Banca Popolare di Milano, € 200 ml. su 315 ml; Credito Emiliano € 45ml. su 96 ml; Carige, € 36 ml. su 105 ml; Mediolanum € 66ml su 544 ml. seguite da Deutsche Bank, Fideuram, BNL, Ubi Banca, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e altri istituti minori ai quali è stato consentito di azzerare i propri contenziosi tributari con transazioni mediamente del 15-20% delle somme accertate e dovute.
L’elenco dei soggetti agevolati prosegue con altre inconcepibili agevolazioni concesse a ricchissimi evasori, come la sig.ra Angiola Armellini da Roma, alla quale per circa 2,5 miliardi di evasione totale, è stata consentita la definizione previo pagamento di 37 milioni di euro, pari all’1,50% e per altra e ancora più inconcepibile transazione concessa alla SNAI LOTTOMATICA, concessionaria dell’Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato per i giochi e le lotterie, alla quale a fronte di accertata evasione per ben 98 miliardi di euro è stata consentita la transazione previo pagamento di appena € 2,5 miliardi, equivalenti a meno del 2,6% dell’ evasione accertata e dovuta.
Seguono poi contribuenti dello spettacolo e dello sport, da Luciano Pavarotti a Valentino Rossi, da Vissani a Luca Laurenti, al direttore d’orchestra e fu senatore a vita Claudio Abbado, beneficiari fino al 2015 di transazioni fiscali in misura del 15-20% delle somme dovute, insieme alla multinazionale Roche Italia che ha definito il debito fiscale di 300 milioni di euro con un versamento minimale, come è stato per la Luxottica e le multinazionali Amazon, Google, Apple, Amazon e altri marchi internazionali e molti altri ancora.
Infine e solo a fini storici, è appena il caso di ricordare la madre della scandalosa transazione concessa nel 2006 alla S.S. LAZIO presieduta da Lotito, a cui il debito tributario è stato ridotto da 600 a 140 milioni di euro, con pagamento in 23 ratei annuali.
Transazioni che hanno cagionato all’erario perdite per oltre 120 miliardi di euro, cui vanno sommati agli oltre 800 miliardi di euro di imposte prescritte per inerzia e dolo soggettivo dei responsabili dell’Agenzia e di Equitalia, ovvero tasse per circa 1.000 miliardi di euro, pari al 50% del debito pubblico dissolte per incapacità gestionale degli Enti di riscossione, le cui conseguenze sono ricadute e ricadono quotidianamente sulla gran massa di contribuenti poveri, considerati e aggrediti dal fisco alla stregua di un autentico parco buoi.
Le agevolazioni concesse a soggeti e imprese con piene capacità di adempiere, hanno determinato autentiche condizioni di diseguaglianza tra i contribuenti, per gli ingiusti ricarichi tributari attuati in violazione dell’inalienabile diritto alla pari dignità sociale dei cittadini, ancor più per l’assenza di specifica normativa legislativa e di obbiettive giustificazioni umane e costituzionali, quali, violazioni dell’art. 3, “ tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, e dell’’art. 53, “ tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, poiché il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Fatti e circostanze che costituiscono un’aggravante, se solo si considera, che l’Agenzia Entrate e Riscossione, Equitalia, Inps e Inail, sono sottoposte alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze e sono dotati di autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria.
Motivazioni tutte per le quali gli attuali oppositori del Vostro Governo che criticano le Vs. iniziative di rottamazione e pace fiscale ben farebbero a guardarsi allo specchio, mentre Voi non dovreste sottovalutare la possibilità di nominare una Commissione d’Inchiesta sull’operato dei vertici di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate, e di richiedere alla Corte dei Conti e alla Procura Generale della Cassazione di aprire un fascicolo penale sulle perdite dei circa 1000 miliardi di tributi, con espressa richiesta di confisca dei patrimoni dei componenti del CdA di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate, insieme a tutti i funzionari che abusando dei rispettivi ruoli hanno favorito soggetti previlegiati a scapito dei contribuenti malcapitati, onde recuperare tutto quanto sarà possibile e soprattutto per dare una risposta forte a quei soggetti politici che dopo essersi arricchiti con prebende e vitalizi da nababbi, Vi attribuiscono con convinzione le loro malefatte, iniziativa che i cittadini benpensanti di certo apprezzeranno, per i risvolti che ne potrebbero conseguire.
Grato se vorrete assumere iniziative a tutela del Vostro operato e di tutti i gli italiani onesti, dichiarandomi a Vostra disposizione, saluto tutti con deferente osservanza.
Roma, 29 aprile 2019
Prof. Francesco Petrino