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15 SETTEMBRE 2023 LA LAGARDE (BCE) VUOLE COMBATTE L’INFLAZIONE CON I RISPARMI DELLE FASCE PIÙ POVERE

ROMA – Con l’aumento del costo del denaro al 4,5%, la Lagarde (BCE) continua a concorrere a un illegittimo arricchimento delle banche in danno dell’economia. La politica economica della BCE ci sta portando verso un periodo gravemente recessivo, poiché con l’ennesimo incrementato del costo del denaro, sta notevolmente riducendo la capacità di spesa delle categorie a basso reddito, oggi ormai allo stremo, dopo aver fatto ricorso ai tutti i loro risparmi. Azioni che la BCE ha posto in essere in una sola direzione, poiché in questi mesi ha permesso aumenti dei tassi d’interesse agli istituti di credito, ma non ha vigilato sulla loro ricaduta a beneficio dei correntisti e degli investitori, omettendo la sua funzione di organo di vigilanza. Anzi a fronte della promessa del Governo Italiano di lenire lo squilibrio, con la tassazione degli extraprofitti , la Bce ha fermamente cassato l’iniziativa, forse è arrivato il momento di assegnare i compiti di vigilanza del settore ad altri soggetti, magari a livello interno. Con l’inverno ormai alle porte, anche le imprese risentiranno degli aumenti dei prestiti, con ovvie ripercussioni sugli investimenti e sull’occupazione, poiché diversamente dallo scorso anno, non sono state sviluppate contromisure sull’aumento dei costi delle materie prime, né dalla BCE, né dalla UE, né dal Governo. La beffa deriverà poi dal gettito fiscale delle banche, che nelle more della nuova tassazione, sono già pronte a nuove sfornate di cartolarizzazioni e cessioni di crediti, per ricevere ingenti sgravi fiscali nuovamente in danno della collettività, azioni rese possibili da leggi ormai obsolete e che andrebbero riviste immediatamente, a piena tutela dei conti pubblici, dei cittadini e degli ignari debitori.

PROF. FRANCESCO PETRINO